CENNI SULLA PROPAGAZIONE
Subito dopo i primi esperimenti di Marconi non si sapeva che la
propagazione delle onde radio fosse condizionata dall'atmosfera; furono
proprio i primi radioamatori, allora confinati su frequenze erroneamente
ritenute inutilizzabili per un servizio affidabile, a scoprire le leggi
che regolano questa materia.Le onde elettromagnetiche trasportano l'informazione che noi affidiamo
loro (voce, codice morse o segnali digitali) da una antenna all'altra:
se però queste onde procedessero esclusivamente in linea retta non
sarebbe possibile stabilire contatti altre ad una certa distanza essendo
la terra rotonda.
C'è quindi un "qualcosa" che riflette le onde elettromagnetiche di nuovo
verso la terra, impedendo che queste si disperdano nell'universo.
Questo "qualcosa" è costituito da strati ionizzati posti a diverse
altezze nella ionosfera, tutto intorno alla terra. Non tutte le
frequenze vengono però riflesse in modo uguale: una volta lasciata
l'antenna trasmittente e raggiunto la ionosfera l'onda viene riflessa
verso il basso più o meno a secondo della sua frequenza e dall'angolo
con cui incide sullo strato riflettente; inoltre per ogni frequenza
esiste una "angolo critico" oltre il quale non viene più riflessa, e si
disperde nello spazio. Da ciò l'utilità di impiegare, sulle lunghe
distanze, antenne con un basso angolo di irradiazione, destinando quelle
che irradiano maggiormente verso l'alto alle comunicazioni a breve
raggio. Parimenti importante è lo scegliere la frequenza adatta al tipo
di contatto ricercato: basse frequenze per contatti a minor distanza e
alte frequenze per i DX (collegamenti distanti).Da ciò si capisce che solo fino ad una determinata frequenza è possibile
avere queste riflessioni: salendo di frequenza sino ad oltre ai 30 MHz
(10 metri) per le onde, più corte (=freq. maggiore), gli strati
riflettenti risultano sostanzialmente «trasparenti» ed è per questo che i
satelliti possono trasmettere da e per la terra!Inoltre attraversando questi strati la nostra onda radio, rimbalzando
tra le particelle dello strato ionizzato, perde energia e quindi subisce
una attenuazione tanto minore quanto più alta è la frequenza; da ciò la
necessità di ben calibrare riflessione utile ed attenuazione dannosa
scegliendo la frequenza migliore per effettuare il QSO.È così evidente la convenienza di operare sulle bande a frequenza più
alta possibile, il cui valore è però determinato dal tipo e dall'altezza
dello strato riflettente interessato; tale frequenza infatti (nota come
MUF, massima frequenza usabile) è soggetta a variazioni sia giornaliere
sia stagionali, determinando così in modo notevole la lunghezza di
percorso di un'onda, e quindi la distanza fra due punti da collegare,
con la minima attenuazione possibile.
Influenza della ionosferaCome sono disposti, nella ionosfera, queste fasce ionizzate chiamate strati?
Lo strato D (50 / 90km di altezza) è il più basso, poco determinante per
la deviazione verso terra delle onde ad alta frequenza; assorbe le Onde
Medie.
Lo strato E (100 / 150 km) è quello che influisce nettamente sui collegamenti a lunga distanza.
Lo strato F (200 / 400 km), che di giorno è scisso negli strati F1 e F2,
è determinante per le radiocomunicazioni a lunga distanza nelle ore
notturne.
Ma questi strati sono eterni ed immobili, galleggianti sopra le nostre
teste? No, non è così facile; a determinare le modalità di propagazione
delle onde elettromagnetiche attraverso il controllo sulla formazione
degli strati ci pensa direttamente o indirettamente il sole. Sapendo che
gli strati vengono formati grazie al vento solare ecco che si capisce
come possa la durata del giorno, la sua inclinazione rispetto all'asse
terrestre e quindi la stagione e, importantissima, l'attività solare
rilevabile contando il numero di macchie solari possa incidere
fortemente sulla qualità delle nostre trasmissioni, che si viene a
trovare al suo culmine in corrispondenza del culmine del ciclo
undecennale del sole.
Come viaggiano le onde?
Se, a grandi distanze, queste procedono rimbalzando fra cielo e terra
è evidente che ci saranno punti in cui la stessa onda arriverà
proveniente da due o più diverse riflessioni e quindi dopo aver percorso
distanze diverse: qui si sommeranno e poiché più o meno in ritardo tra
di loro si sommeranno con i loro sfasamenti nel ricevitore causando
affievolimenti ed addirittura cancellazioni del segnale (fading) in
uscita dall'altoparlante. Per ovviare a ciò si utilizza il controlla
automatico di guadagno che si incarica di mantenere, nei limiti del
possibile, un livello audio invariato.Avremo pure un punto nel quale non arriverà più l'onda proveniente in
via diretta dal trasmettitore e neppure l'onda riflessa sarà ricevibile
perché nel suo rimbalzare tra terra e cielo avrà fatto un salto...
troppo lungo! il punto si troverà quindi in una «zona d'ombra» la cui
posizione ed estensione è ancora funzione della ionizzazione degli
strati e quindi, in ultima analisi, dal sole.Il segnale trasmesso non sarà ricevibile neppure se il nostro ricevitore
sarà troppo distante per la potenza del trasmettitore, in quanto, come
per il fascio di luce emesso da una torcia elettrica, aumentando la
distanza il segnale si affievolisce perché si disperde su una superficie
sempre più ampia e noi sentiremo il segnale sempre più debole cosi come
si vedrebbe la luce della torcia sempre meno forte; non è però neppure
vero che sia sufficiente aumentare la potenza per aumentare la distanza
del collegamento: se non c'è propagazione si scaldano solo le nuvole,
mentre con le condizioni ottimali e la frequenza adatta bastano pochi
watt per collegare gli antipodi!Comportamento con la frequenzaVediamo ora, in breve panoramica, qual'è il comportamento propagativo
delle onde radio, in funzione appunto delle variazioni più o meno
regolari e cicliche nella ionizzazione degli strati interessati.Le onde corte si propagano quasi esclusivamente per onda di spazio
riflessa e per quanto visto risentono fondamentalmente dell'attività
solare e quindi dipendono da ciclo solare, dalla stagione, dalla luce
del giorno, fattori questi che influiscono sulla formazione degli strati
ionizzati riflettenti.In linea di massima, sotto i 10 MHz si possono effettuare collegamenti
fino a poche migliaia di km a tutte le ore del giorno; attorno ai 15 MHz
si possono collegare stazioni fino agli antipodi specie nei periodi
estivi e nelle ore serali. Oltre i 20MHz, ed in particolare verso i 30,
la propagazione a lunga distanza avviene prevalentemente in coincidenza
con i periodi di massima attività solare ed in genere durante la
giornata.Onde ultracorte Le alte frequenze, a partire dai 30 MHz, non vengono
più normalmente riflesse dagli strati ionizzati e tendono a "bucarli"
disperdendosi nell'universo. per questo motivo sono queste le frequenze
che vengono utilizzate nelle attività via satellite, che altrimenti non
sarebbe possibile comunicare con loro od ascoltarli se gli strati
continuassero a riflettere le onde su loro incidenti!Convenzionalmente viene considerata utilizzabile a queste frequenze solo
l'onda diretta, quella che si propaga in via retta tra due punti ed è
questa la ragione per cui si vedono le creste di colline e montagne
costellate di ripetitori dei segnali televisivi e della radio FM che
appunto utilizzano queste frequenze! Anche aumentando la potenza dei
trasmettitori non si aumenta la distanza massima di un collegamento
affidabile, ma solo la intensità del segnale ricevuto che in TV comporta
un segnale pulito, senza puntini (effetto neve) ed in radio comporta
meno rumore.Succede però che la natura è varia, e specie nelle giornate terse e
calde sia possibile stabilire, sino a frequenza di 500 MHz circa,
collegamenti non causa della riflessione ionosferica ma per la
rifrazione che subisce il segnale attraversando strati di aria a diversa
densità e/o umidità. Come la parte di cannuccia immersa in un bicchiere
d'acqua appare piegata ad angolo così le nostre onde radio vengono
deviate dal loro percorso rettilineo e, opportunamente deviate verso la
terra, permettono collegamenti abbastanza agevoli di centinaia di Km,
con casi eclatanti di QSO di migliaia di Km.Sempre in estate è pure possibile la formazione di uno strato detto "E
sporadico" una specie di nuvoletta riflettente che, spostandosi in alto
nei cieli, permette sulla gamma VHF eccitanti collegamenti di migliaia
di Km, con segnali fortissimi ed in rapido spostamento sul territorio.Oltre questi modi è pure possibile effettuare collegamenti via Aurora
polare, oppure sfruttando la riflessione sulle scie ionizzate delle
stelle cadenti o facendo rimbalzare le onde radio sulla superficie della
Luna!Esaminiamo infine, in modo sintetico ma specifico, le modalità della
radiopropagazione riferite alle singole bande concesse in uso ai
radioamatori nel settore MF/HF (onde corte).- 1,8 MHz (160 m). Risente fortemente dell'assorbimento diurno dello
strato D, talché l'uso primario di tale banda è notturno, quando lo
strato D è sostanzialmente dissolto, e sono possibili collegamenti su
diverse migliaia di chilometri. Durante il giorno invece le possibilità
sono limitate a pochissime centinaia di km.
Un altro fattore di cui tener conto per questa banda è il forte rumore atmosferico, specie in estate (temporali).
- 3,5 MHz (80 m). La situazione assomiglia a quella precedente, però in
meglio, nel senso che i collegamenti diurni possono effettuarsi a più
lunga distanza, ed il disturbo atmosferico è più ridotto.- 7 MHz (40 m). Questa banda puo' sfruttare la propagazione per
riflessione ionosferica, talché di giorno si possono raggiungere
collegamenti verso i 1000km, mentre di notte vi si può collegare
praticamente tutto il mondo. Il rumore atmosferico è di una qualche
entità solo nei mesi estivi.- 12 MHz (25 m) WARC. Caratteristiche intermedie.- 14 MHz (20 m). È la banda principale per i collegamenti a lunga
distanza sia di giorno che di notte, specie durante i periodi di buona
attività solare. Il rumore atmosferico è di scarso rilievo e risente
solo in parte del ciclo solare undecennale.- 18 MHz (17 m) WARC. Caratteristiche intermedie.- 21 MHz (15 m). Questa banda ha un comportamento abbastanza somigliante
a quello dei 20 m, presentando però fluttuazioni molto più nette al
cambiare dell'attività solare. Infatti solo nei periodi di massima del
ciclo l'apertura può esistere per buona parte delle 24 ore, mentre
mediamente prevale l'attività diurna, che risulta molto ridotta nei
minimi del ciclo.- 24 MHz (12 m) WARC. Caratteristiche intermedie.- 28 MHz (10 m). È la banda che soffre maggiormente della scarsa
attività solare, risultando quindi sfruttabile solo nei periodi di alto
numero di macchie e prevalentemente nelle ore diurne, mentre per periodi
di minimo appare pressoché completamente chiusa, Consente tuttavia
collegamenti molto facili anche con modeste potenze, sia per le tipiche
modalità di propagazione sia per l'ormai inesistente rumore atmosferico.- Bande intermedie. Per quanto concerne le bande concesse ai
radioamatori in occasione dell'ultima Conferenza Mondiale
Amministrativa, e cioè 12, 18 e 24 MHz, si può molto semplicemente
affermare che le modalità di propagazione sono una via di mezzo fra le
bande più classiche ora elencate, risentendo contemporaneamente e
parzialmente delle caratteristiche di quella immediatamente inferiore e
superiore.- oltre 25 MHz. È questo il campo delle VHF, UHF e poi su nel campo
tutto da esplorare delle microonde. Principalmente la trasmissione
avviene per via ottica, cioè occorre essere in linea retta col
corrispondente, però anche qui la natura ci mette lo zampino e ci sono
piacevoli sorprese!